I personaggi vanno in giro non capendo esattamente dove sono
e cosa sta succedendo. Loro non sempre lo sanno ma sono morti. Anche se gli sono
rimaste ben vive manie e ossessioni.
Apparizioni e visioni
popolano le pagine e creano un’atmosfera di sospensione e incertezza. Talvolta
comica ma spesso inquietante.
La prosa ha una qualità colloquiale che appartiene alla
gente della nostra terra emiliana.
“Ma a un tratto Squadroni s’è accorto che l’autobus
non stava più andando nella direzione di Rubiera e immediatamente ha approfittato di una fermata in
cui l’autista aveva aperto le porte per scendere.
Fuori c’era poca luce, come se fosse già l’ora del tramonto.
Non era la cosa più strana di quel giorno,ma aveva il suo che d’incomprensibile. Anche quando
s’è trovato in strada, era sceso assieme a un altro passeggero, eppure adesso era lì da solo. Non
importa. S’è incamminato per la direzione che riteneva più idonea e dopo pochi passi era già in aperta campagna.
C’erano dei casolari di contadini abbandonati, con degli alberi vicino che sembravano delle macchie scure nel cielo. Su una di queste case si riusciva a leggere la scritta PERICOLANTE. C’era un antico casello diroccato vicino a una casa senza tetto e lì poco distante una macchina tutta accartocciata contro un palo della luce spento.Squadroni ha sentito un cane che abbaiava e ha visto che nel cortile di una di queste case c’era una tettoia sotto la quale erano impilati dei pezzi di legna da ardere. È rimasto lì un po’ a cercare il cane ma non l’ha visto da nessuna parte. Poi il cane ha smesso di abbaiare e d’improvviso è stato il silenzio, un silenzio così grande che per poco Squadroni non si spaventava nell’udirlo. E subito dopo s’è sentita una voce d’uomo che lo chiamava: Squadroni… Squadroni… E poi ancora silenzio.
Chi è? ha detto allora Squadroni.
Sono io, Giacomo,diceva la voce.
Giacomo chi? ha detto Squadroni.
Ma come, Giacomo Tiberani… non ti ricordi?
Altroché se mi ricordo, era proprio lei che stavocercando,
dov’è che non la vedo?
Sono qui, ha detto Tiberani.
Allora Squadroni s’è
guardato intorno ma non riusciva a vederlo. C’era pochissima luce, quasi
niente.
Qui dove? ha detto.
Qui vicino a te.
Ma Squadroni continuava a non vederlo. Poi si è avvicinato
alla macchina accartocciata contro il
palo, da cui gli era sembrato che provenisse la
voce, e parlando attraverso il finestrino gli ha chiesto
come stava.
Come vuoi che stia? ha risposto Tiberani, si fa
quel che si può. Alfieri sì che sta bene.
Alfieri? Squadroni è rimasto un po’ in silenzio
perché non ricordava di aver mai sentito quel nome.
Ma come, non ti ricordi di Alfieri, il falegname? Gli
ha detto Tiberani. Lui sì che è ancora vivo. Io invece
sono morto due giorni dopo di te.
Le volevo chiedere una cosa, maestro, ha detto Squadroni
infilando la testa nel finestrino della
macchina. Come mai mia moglie ha venduto il
cascinale col fienile?
Non lo so, ha detto Tiberani. Poi gli ha chiesto:
Tua moglie? quale moglie? C’era uno stupore nella sua voce che sembrava
diventare sempre più grosso man mano che il silenzio gli cresceva intorno.
Come, quale moglie? ha detto Squadroni, mia moglie,
no? Come mai ha deciso di vendere la casa?
Solo che a Tiberani non risultava proprio che Squadroni
avesse mai avuto una moglie, e così
continuava a dire: Moglie? Moglie? con un tono di voce
sempre più stupito e debole.
Perbacco, mi hanno perfin tagliato la cravatta al matrimonio,
ha detto Squadroni. Non si ricorda?
C’era anche lei .. Là che mangiava …
Poi si è accorto di esser stato un po’ irriguardoso
e ha cercato di scusarsi cambiando discorso.
Be’, cosa facciamo adesso? gli ha chiesto, tenendo
sempre la testa dentro il finestrino.
Adesso stiamo qui, ha risposto Tiberani con una
voce che sembrava spegnersi da un momento all’altro. Oppure andiamo via.
Poi s’è aperto un vasto silenzio tutt’intorno, che non
si poteva più sentire un alito di niente ed era
ormai buio. Squadroni ha chiesto qualcos’altro al maestro
Tiberani, ma lui non ha risposto niente.
Faceva freddo, o almeno così sembrava. Per terra si
sentivano i solchi lasciati da un trattore e dopo
un po’ ha incominciato a seguirli.”
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