giovedì 4 ottobre 2012

Voci dal carcere



L'autore del testo, finita la detenzione, vuole condividere questa sua riflessione.


Mi ricordo di quando ero piccolo, parliamo di un'età compresa tra sei e i otto anni circa. Ero un bambino molto vivace e il pomeriggio tardi, quando tornavo dalla scuola, mia mamma mi faceva il bagno poi preparava la cena e io, con  grande gioia, aspettavo che tornava mio papà dal lavoro Appena  erano tutti presenti, cena in tavola,  si diceva la preghiera.  Dopo  cena mi piaceva gironzolare per casa con giocattoli e cose varie e allora mio papà vedendomi così vivace mi incantava, seduti nel divano, con una bella storia. Sapete qual è? Quella di Pinocchio, grande e bella storia, che incanta i bimbi e li  appassiona tanto da credersi,  come mi ricordo bene fino a  oggi,  un personaggio della stessa  storiella. Era ed è sempre un bel udire per il fatto che da un legno nasce un essere umano. La storia mi ha fatto capire che vige sempre nel mondo il sentimento. Per noi esseri umani certo la storia è di carta ma ai bimbi piace molto. Non vi nascondo che a tutt'oggi, che ho 44 anni, mi piace sempre e oggi la racconto ai miei adorati figli.
Porgo questo mio umile racconto perché con voi condivido questo momento magico ricordando quando ero piccolo.
Gentilissimi peccato che la macchina del tempo esiste solo nei film.
Come passa il tempo in fretta ieri. Ieri facevo il figlio,  oggi faccio il mestiere che facevano i miei genitori.
 
Con affetto dal vostro rigorosamente detenuto,
 
S.

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