mercoledì 9 maggio 2012

Le vostre storie



Una riflessione sul cibo

 Una delle questioni su cui ultimamente ho riflettuto spesso è il tipo di alimentazione giusto da seguire.
Già da alcuni anni mia figlia mi ha aperto gli occhi su alcuni tipi di alimenti e insieme, leggendo e documentandoci abbiamo arricchito la nostra dispensa con cibi normalmente poco considerati. Troppo spesso ormai quello che mangiamo è diventato solo abitudine, sapore standard (aromi artificiali, sale, zucchero), tradizione secolare e ignoranza su provenienza e produzione. La cucina deve cambiare, così come cambia la consapevolezza di chi impara a conoscere le reali proprietà degli alimenti. Con questo non voglio elevarmi a "guru" o mettermi ad un livello superiore rispetto a chiunque altro, semplicemente trovo sia opportuno e necessario iniziare a farsi tutta una serie di domande scrutando il piatto dove ogni giorno mangiamo. Quello che innanzitutto ho cambiato nel modo di alimentarmi è stata la radicale riduzione del consumo di carne. Carne che raramente ha ancora le stesse proprietà nutritive dei secoli scorsi: la qualità ai giorni nostri è pessima, gli animali sono nella stragrande maggioranza imbottiti di antibiotici per non farli ammalare e di ormoni per farli crescere in fretta, per non parlare del trattamento che ricevono. Credo sinceramente che i nostri antenati rimarrebbero inorriditi se vedessero cosa è diventata la produzione di carne. Ma la tradizione fa parte di noi, certi sapori ci hanno accompagnato per tutta la vita. E così ho scoperto tante rivisitazioni di ricette con la carne realizzate con surrogati vegetali nuovi e prima sconosciuti, che con le nuove tecnologie sono lavorati in maniera tale da riproporre gusto e consistenza. Ed è così che seitan e soia sono entrati a far parte della mia vita, rendendo un hot dog completamente vegetale un ottimo peccato di gola e un affettato vegetale affumicato un impeccabile sostituto di pancetta e wurstel. Oltre alla grande quantità di frutta e verdura che regolarmente mangio (e che per fortuna adoro!) mi preoccupo di cucinare regolarmente i legumi, variando spesso le tipologie (ceci, fagioli, fave, piselli, soia, lenticchie) e faccio largo uso di semi, ad oggi purtroppo ancora troppo poco valorizzati, come semi di sesamo, semi di lino, semi di papavero, semi di zucca, semi di girasole, che integrano eccezionalmente l'alimentazione essendo ricchissimi d calcio, ferro, e tantissime vitamine e sali minerali; anche la frutta secca come mandorle e nocciole non manca mai nella mia dispensa, basta così poco per mangiare bene! E anche per quel che riguarda i cereali mi piace variare e provare cose nuove: spesso vario tra risi integrali, farro, orzo, quinoa o miglio, tutti diversi e ricchi di sostanze nutritive fondamentali d cui molti ignorano praticamente l'esistenza. Anche le bevande vegetali risiedono continuativamente nel mio frigorifero, come il latte di soia, di riso, di farro, di avena, o di cocco... di grande sapore e ricchi di energia salutare. Anche un prodotto come la panna da cucina è stato sostituito egregiamente dalla panna di soia o di riso, assolutamente ottima e versatile. L'ultima scoperta è stata la stevia, una pianta dalle foglie naturalmente dolcissime da cui si ricava una polvere dolce salutare e priva di calorie, e la scorsa settimana ho fatto il mio primo dolce totalmente senza zucchero.
Lo zucchero è ormai talmente radicato nelle nostre vite che nemmeno ci si fa più caso, ma se ci si fermasse a documentarsi o a studiare le reazioni del proprio corpo ci si renderebbe conto di quanto contribuisca alle patologie di cui soffriamo regolarmente, e alle quali siamo talmente abituati da non chiederci nemmeno più da cosa dipendano. E oltre a tutte queste cose potrei elencare le grandi qualità dei germogli, delle alghe, o del sale rosa dell'Himalaya, di quel colore perché ricchissimo di ferro. 
Con queste mie riflessioni vorrei incuriosire chi legge quanto sono rimasta incuriosita io parlando con mia figlia anni fa, perché fondamentalmente siamo quello che mangiamo, e.. mangiare ciò che ci fa bene vuol dire volersi bene.

A.

Nessun commento:

Posta un commento