Una riflessione sul cibo
Una delle questioni su cui ultimamente ho riflettuto
spesso è il tipo di alimentazione giusto da seguire.
Già da alcuni anni mia
figlia mi ha aperto gli occhi su alcuni tipi di alimenti e insieme, leggendo
e documentandoci abbiamo arricchito la nostra dispensa con cibi normalmente
poco considerati. Troppo spesso ormai quello che mangiamo è diventato solo
abitudine, sapore standard (aromi artificiali, sale, zucchero), tradizione
secolare e ignoranza su provenienza e produzione. La cucina deve cambiare,
così come cambia la consapevolezza di chi impara a conoscere le reali
proprietà degli alimenti. Con questo non voglio elevarmi a "guru" o
mettermi ad un livello superiore rispetto a chiunque altro, semplicemente
trovo sia opportuno e necessario iniziare a farsi tutta una serie di domande
scrutando il piatto dove ogni giorno mangiamo. Quello che innanzitutto ho
cambiato nel modo di alimentarmi è stata la radicale riduzione del consumo di
carne. Carne che raramente ha ancora le stesse proprietà nutritive dei secoli
scorsi: la qualità ai giorni nostri è pessima, gli animali sono nella
stragrande maggioranza imbottiti di antibiotici per non farli ammalare e di
ormoni per farli crescere in fretta, per non parlare del trattamento che
ricevono. Credo sinceramente che i nostri antenati rimarrebbero inorriditi se
vedessero cosa è diventata la produzione di carne. Ma la tradizione fa parte
di noi, certi sapori ci hanno accompagnato per tutta la vita. E così ho
scoperto tante rivisitazioni di ricette con la carne realizzate con surrogati
vegetali nuovi e prima sconosciuti, che con le nuove tecnologie sono lavorati
in maniera tale da riproporre gusto e consistenza. Ed è così che seitan e
soia sono entrati a far parte della mia vita, rendendo un hot dog
completamente vegetale un ottimo peccato di gola e un affettato vegetale
affumicato un impeccabile sostituto di pancetta e wurstel. Oltre alla grande
quantità di frutta e verdura che regolarmente mangio (e che per fortuna
adoro!) mi preoccupo di cucinare regolarmente i legumi, variando spesso le
tipologie (ceci, fagioli, fave, piselli, soia, lenticchie) e faccio largo uso
di semi, ad oggi purtroppo ancora troppo poco valorizzati, come semi di
sesamo, semi di lino, semi di papavero, semi di zucca, semi di girasole, che
integrano eccezionalmente l'alimentazione essendo ricchissimi d calcio,
ferro, e tantissime vitamine e sali minerali; anche la frutta secca come
mandorle e nocciole non manca mai nella mia dispensa, basta così poco per
mangiare bene! E anche per quel che riguarda i cereali mi piace variare e
provare cose nuove: spesso vario tra risi integrali, farro, orzo, quinoa o
miglio, tutti diversi e ricchi di sostanze nutritive fondamentali d cui molti
ignorano praticamente l'esistenza. Anche le bevande vegetali risiedono continuativamente
nel mio frigorifero, come il latte di soia, di riso, di farro, di avena, o di
cocco... di grande sapore e ricchi di energia salutare. Anche un prodotto
come la panna da cucina è stato sostituito egregiamente dalla panna di soia o
di riso, assolutamente ottima e versatile. L'ultima scoperta è stata la
stevia, una pianta dalle foglie naturalmente dolcissime da cui si ricava una
polvere dolce salutare e priva di calorie, e la scorsa settimana ho fatto il
mio primo dolce totalmente senza zucchero.
Lo zucchero è ormai talmente
radicato nelle nostre vite che nemmeno ci si fa più caso, ma se ci si
fermasse a documentarsi o a studiare le reazioni del proprio corpo ci si
renderebbe conto di quanto contribuisca alle patologie di cui soffriamo
regolarmente, e alle quali siamo talmente abituati da non chiederci nemmeno
più da cosa dipendano. E oltre a tutte queste cose potrei elencare le grandi
qualità dei germogli, delle alghe, o del sale rosa dell'Himalaya, di quel
colore perché ricchissimo di ferro.
Con queste mie riflessioni vorrei incuriosire chi legge
quanto sono rimasta incuriosita io parlando con mia figlia anni fa, perché
fondamentalmente siamo quello che mangiamo, e.. mangiare ciò che ci fa bene
vuol dire volersi bene.
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