Cronache dall’India
Gennaio
2010: una settimana in India a
distanza di 20 anni.
Più avanti se ne leggerà la cronaca dettagliata, scritta
giorno dopo giorno dalla mia splendida e insperata compagna di
viaggio. Non si è trattato di un
semplice, seppur bellissimo viaggio
in ottima compagnia,
per rivisitare importanti
luoghi del passato; è stato molto di più: un tuffo nel
profondo dell’anima dove si sono
addirittura create le condizioni ideali per
far rivivere la presenza di una persona ormai trapassata, grazie alla memoria
donata dallo Spirito in un particolare momento. Si è trattato di un dono:
quello di poter rivisitare il
punto di partenza che ha dato origine ad
una nuova vita, piena di
difficoltà, ma che ha anche regalato grandi opportunità
di crescita, di
conoscenza, di ricchezza interiore, di
salvezza.
E’ la cosiddetta "Via di Damasco" che sto ancora percorrendo
dal 21 Ottobre 1986.
Eravamo
partiti G.C ed
io per un viaggio intorno al
mondo: prima tappa Bombay . Avevo intuito che questo viaggio mi avrebbe cambiato la vita per sempre
ed era poi quello che, intimamente, desideravo, ma senza rendermene conto.
E’ al Vimala Hospital di Bombay che ,alla
fine di una visita di" cortesia " alle
suore missionarie italiane dell’Immacolata, mi si avvicina un bambino di
5 anni, scalzo,
bellissimo, vestito di
bianco: D che sarebbe poi diventato mio figlio 3 anni dopo!
“Perchè non lo
adottate voi? “mi chiede Suor
Lucia, poi si corregge subito:”
Purtroppo non è
adottabile, ha il padre che
sporadicamente lo viene a trovare! Peccato!”
G.C.
non era con me durante quella visita , ma era passato a prendermi più tardi
. Si era
anche fermato un po’ nel salottino del Vimala ( questo particolare
l’avevo completamente rimosso)
per salutare le Suore italiane e
per lasciare una
dedica scritta, com' è abitudine
fare da parte dei visitatori.
Questa dedica l’avrei
inaspettatamente ritrovata 20 anni dopo
ritornando
indietro con le pagine del libro delle firme a quel
21/10/86:
“Buon
proseguimento”! aveva scritto!
Per me è stata una sorpresa grandissima ed è come se G.C. l’avesse scritta in quel momento! Sono convinta che quel pomeriggio, nel salottino c’era anche lui e che, in quel modo, era riuscito a “farsi vivo”!
Per me è stata una sorpresa grandissima ed è come se G.C. l’avesse scritta in quel momento! Sono convinta che quel pomeriggio, nel salottino c’era anche lui e che, in quel modo, era riuscito a “farsi vivo”!
Più tardi quella sera del 21 Ottobre 86, in
albergo, dico a G.C. di questo incontro
e di questo bambino bellissimo che in qualche modo gli somiglia e che
lui non aveva avuto modo di incontrare. Senza
parlarmene scrive a Suor
Lucia e Suor Bertilla e chiede di
adottarlo a distanza per offrirgli un
futuro (senza averlo
neanche visto gli era rimasto impresso…forse perché gli avevo detto che un po’ gli
somigliava) .
Dopo
qualche tempo arriva
la risposta : “ l'adozione a distanza non è possibile; o
fate un'adozione vera
e propria o non se ne fa niente". Iniziammo (in realtà fece tutto G.C) le
pratiche, ma bisognava rintracciare il padre biologico per fargli firmare
l'abbandono e inoltre le Missionaries of
Charity di Bombay
non prevedevano adozioni
in Italia, ma solo in
Germania
e Svizzera...insomma tante difficoltà,
Suor Lucia però non si è mai
persa d'animo e, decisissima, è riuscita nell'intento e per una volta le
MoC hanno fatto un'eccezione
grazie soprattutto all'intervento diretto di
Madre Teresa (quando Dio vuole non c'è ostacolo che
tenga). Fatto sta che
dopo 3 anni,
il 17/11/89 siamo partiti per
andare a prenderlo. Ci siamo
sposati con rito
religioso il 19/11/89 nella Velankanni Church di Bombay
(15 anni prima ci eravamo sposati con il solo rito
civile), siamo rimasti
ancora una settimana e il 27/11/89 siamo ritornati in
Italia per cominciare
la nuova vita.
Non racconterò tutto quello che è accaduto da allora
ad oggi (dovrei scrivere un libro a parte) ma dirò semplicemente che
tutta l'impalcatura della
vita "vecchia" è
pian piano crollata, lasciando
una scia di grande, indicibile sofferenza, soprattutto per G.C.
durata fino alla sua morte avvenuta il 18/06/2005. La sua ultima settimana di
vita e di passione , però, gli ha aperto la strada alla vera salvezza e alla
riabilitazione di tutto il suo essere profondamente ferito;
è stata per
lui la nuova
creazione, la liberazione
da tutti i pesi che l'opprimevano. Se
ne è andato
senza rimpianti e in
pace, con grandecoraggio...va detto. Siamo rimasti soli D ed io (ma lo eravamo anche della morte di G.C.) in mezzo a grandi difficoltà e ostacoli, ma abbiamo anche goduto e godiamo tuttora della vicinanza e della sincera amicizia di molte, preziosissime persone (E. è la prima di queste).
Mumbai, 16 -23/01/2010 ......................................
Nessun commento:
Posta un commento