IL LIBRO DI
ZUCCHERO
Tra tutti i libri di cui abbiamo sentito
parlare, uno molto strano è senz’altro il libro di zucchero.
La stranezza di questo libro non è tanto che
è di zucchero, ma sta piuttosto nel fatto che nelle sue pagine non si leggono
parole né amare, né salate, né acide, né aspre, ma solo parole dolci.
Infatti ogni volta che l’autore, mentre lo
scriveva, aveva usato una parola meno che dolce, il libro si era chiuso. Si
intitola : “ADDOLCIRSI LEGGENDO”.
Molte persone scontrose e dal carattere
ombroso entravano in biblioteca e lo chiedevano in prestito per diventare più
dolci.
Un giorno si presentò una signora “musona” e
“inviperita” che tutti conoscevano nel paese per il suo pessimo carattere.
Era una maestra che tutti i giorni litigava
non solo con il marito, ma anche con i vicini, con il direttore, con le
colleghe, con le dade, con i genitori ed era il terrore dei bambini.
Chiese il libro di zucchero e il
bibliotecario, sorpreso e titubante, glielo diede; la signora se ne andò via
brontolando: “ Dicono che non sono troppo dolce, chissà se leggendo questo
libro mi addolcirò un po’… ma… io non ci credo proprio …!”
Presa dalla lettura, continuò, continuò…
lesse tutto il libro.
Quando il marito tornò a casa, la cena non
era pronta, ma … al posto della moglie scorbutica c’era una dolce signora che
lo accolse con un bacio invece che con i soliti urlacci.
Il giorno dopo la signora arrivò a scuola con
il libro in mano e un sorriso sulle labbra.
Al suono della campana la maestra “ex musona”
entrò piroettando in classe e accolse i bambini con un sorriso a “trentadue
denti”.
La mattina passò in un baleno; i problemi di
geometria e gli esercizi di grammatica erano diventati più leggeri, ai bambini
sembrava di sognare, le dade non credevano ai loro occhi.
La maestra lesse il libro ai bambini: anche i
più litigiosi divennero dolci e gentili.
Alle 12,25 arrivò la collega e di fronte a
quella scena inconsueta, cadde a terra svenuta.
Bisognò rianimarla leggendole una pagina di
quel libro “zuccheroso”.
Fu un grande giorno per quella scuola e per
l’intero paese, un giorno che si continua tuttora a ricordare.
Tutti furono felici, anzi… quasi tutti …
tranne uno.
Indovinate chi?
Il povero bibliotecario, che fu preso
d’assalto da tutti le maestre e i bambini del paese e fu costretto a fare una
lista d’attesa lunga un chilometro con i nomi di tutti quelli che volevano
leggere il libro per diventare dolci come lo zucchero.
Perché, ormai tutti sanno che:
“Un libro di
zucchero, come per magia,
musi, litigi e
urlacci porta via”.
(Testo inviato da Ariel)
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