Sporca
di pelle

Un
giorno un albero mi disse che non è cieco colui che non vede, non è sordo colui che non sente ma chi non sa
vedere oltre le parole e chi non sa sentire oltre lo sguardo.
La
realtà è un fuoco che scioglie il gelo delle anime lasciando scoperto l'asfalto
delle nostre paure.
Ecco
… la follia ti prende suprema, un'entità
superiore che sorvola quell'asfalto.
Colui
che è normale trascorre la propria vita camminando in equilibrio su quel suolo
scivoloso e ripetutamente cade sanguina
….. e quel sangue si sporca, si macchia, si mescola ad un suolo insano, patologico, infetto.
Quel
sangue è la mia pelle della quale io mi vesto, della quale io mi copro per non
sentire freddo, della quale non so spogliarmi.
Vorrei
essere davvero sorda e davvero cieca ma non lo sono. Io vedo i colori del vento
e non mi soffermo sull'arcobaleno. So ascoltare lo sguardo o vedere le parole ….
quelle non dette, quelle che non si possono
o non si vogliono dire.
Capisco
l'incomprensibile, spiego l’inspiegabile, vivo di sfide perché nulla è impossibile, niente non si può.
Le
regole le detta la pelle. Sulla mia
pelle ci sono scritte fiumi di parole che non tutti sanno leggere … la mia
pelle è la mia bocca, i miei occhi …
Sono
fatta di pelle, di carne e di vene dove
scorre sangue bollente e la pelle brucia, brucia così tanto che la mia
anima è diventata cenere.
E.R.
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