martedì 17 aprile 2012

'La sovrana lettrice': recensione


Alan Bennett, The Uncommon Reader
 (La sovrana lettrice, Adelphi 2007)


La storia in breve: la regina di Inghilterra s’imbatte in un biblioteca mobile parcheggiatavicino al suo palazzo. Lì incontra  Norman, un accanito lettore che lavora come sguattero nelle cucine reali e che   la guida a scoprire il piacere della lettura.  Leggere  rende la regina più attenta agli altri e ai loro bisogni e più autonoma nei giudizi (il che ovviamente dà un gran fastidio a ministri e persone di potere) .  
La trama  è esile perché il testo è sul piacere dalla lettura, su come le persone siano cambiate dai libri  e, udite, udite, come un buon lettore, prima o poi, passi a cimentarsi nella scrittura.
Alcuni esempi.
Parlando del perché finisce sempre un libro, “Once I start a book I finish it. That was the way one was brought up. Books, bread and butter, mashed potatoes – one’s finishes what’s on one’s plate. That’s always been my philosophy.” (Una volta che comincio un libro lo finisco.  Dipende da come si è stati allevati. Libri, pane e burro, puré –uno finisce quello che ha nel piatto. Questa è sempre stata la mia filosofia..)
Al segretario privato che commenta  che i libri aiutano la sovrana a passare il tempo, risponde  “Books are not about passing the time, they are about other lives. Other worlds.” (I libri non sono sul passare il tempo. Sono su altre vite. Altri mondi.)
Al cameriere che le riferisce che un  suo libro dimenticato in carrozza é stato preso come il marchingegno per  un  attentato, replica “Yes. That is exactly what it is. A book is a device to ignite the imagination.(Si. E’ proprio quello che é. Un libro é un marchingegno per fare scattare l’immaginazione.)
Nel suo taccuino, citando Amleto, scrive che i libri sono un paese non ancora esplorato (Books were uncharted country); scrive anche che, “You don’t put your life into your books.You find it there. (Non metti la tua vita nei libri. La trovi lì.)


Un libretto delizioso che voi, noi, lettrici (e forse scrittrici), non possiamo perdere. Buona lettura e mandatemi commenti.


Maria Luisa

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