Stagioni
Una estate tardiva
La mattina l’aria è morbida
come coscia di neonato.
Le foglie fremono come di carezza.
A metà giorno la vampa residua
azzanna feroce.
Si aspetta la notte
per un lenzuolo di frescura.
Autunno
Una ginkobiloba gialla di itterizia
compone la sua morbidezza
su un foglio di cielo chiaro.
Una quercia richiama
rintocchi di bronzo su antiche
chiese. Colori di un autunno
avanzato. Un poco di vento
e resteranno solo sculture dolenti.
Inaspettatamente
una
finestra aperta
sulla campagna
buia
mi
angoscia.
Una
assopita,
sorvegliata
pena
si
riaffaccia improvvisa.
Dolorosamente
mi invade
la tua
assenza.
M.
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