LETTERA ALLA BAMBINA
CHE SONO STATA
Eri la numero cinque 5 dopo due maschi
e due femmine e nemmeno molto gradita.
Quello che però forse non fù
considerato fino in fondo fu il fatto del regalo : avevi ricevuto qualcosa di impagabile: la
vita! Ora stava a te farne buon uso.
Cominciasti bene eri buona e non
davi troppo fastidio, una biondina con i capelli ricci, parlasti ancor prima di
riuscire a stare bene in piedi sule tue gambe.
Ti piaceva stare fuori e chiamavi la
nonna Virginia perchè ti aiutasse a superare il gradino per andare in cortile:
nonna Virginia mi vieni a prendere ? Lei arrivava la schiena ricurva, la mano nodosa
ma salda e l'ostacolo era superato.
Cominciavi a crescere e ricci biondi
diventarono castani, i vestiti e le scarpe "passate" dalle sorelle più grandi, ma ancora
in ottimo stato.
Tua madre faceva i vestitini per
tutti, le bastava un pezzetto di stoffa per creare un modello. Velluto blù con un colletto
di pizzo ed erano meglio di quelli nelle vetrine.
Imparasti presto a fare i lavori di
casa, a fare la pasta tutti i giorni e mentre le tue piccole mani impastavano dal grande
cortile si sentivano le grida dei tuoi coetanei intenti a giocare e giochi
cambiavano con le stagioni, si cominciava con il giro d'Italia
e tutti a gridare per il corridore
preferito. Bisognava tracciare una pista sotto il pergolato,arginarla, soprattutto
dove le curve erano repentine e via con le palline e i tappi.
I più fortunati avevano anche le
figurine da ritagliare e inserirle nei tappi, ma andava
bene tutto, l'importante era finire
presto i lavori per partecipare.
Anche alle elementari eri brava - la
prima della classe - come i tuoi fratelli e sorelle
poichè a casa c'era da fare e
mancava il tempo per studiare perciò tua madre aveva
dato questa regola : state attenti
in classe e non avrete bisogno di altro.
La sera stavate tutti in fila seduti sulla madia a
lavorare a maglia. Tuo fratello grande
era in grado di fare i maglioni, poi
si scendeva in abilità fino ad arivare a te che facevi appena le suolette per i calzini.
Ma gli anni passano e dire sempre sì
diventa difficile, soprattutto se ci sono cinque persone, anzi tre, che sono certi di
essere gli unici detentori della verità rivelata e gliono imporre le loro regole a
tutti.
Comincia l'adolescenza e sarà qui
l'inizio della vera lotta, spesso ricorderai le pelli dei
serpenti che trovavi quando andavi a
raccogliere l'erba per i conigli e le anatre che tua
madre allevava e ricorderai le
domande che ti facevi : avranno sofferto molto o questo
sforzo dava loro la speranza di una
vita migliore ?
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