Un
colloquio strano (io allora lei ora)
Nella
penombra dello studio, chiudo gli occhi e………. davanti a me una sfera di
cristallo, la sfera si illumina, qualcosa si muove dentro ad essa, vedo una
bimbetta magra che saltella in una strada di campagna, spensierata in mezzo
alla natura, mi viene incontro, mi guarda, a me lei è famigliare, ma ho
l’impressione che il suo sguardo mi interroghi “chi sei?”
Cosa
posso dirle? “ che anch’io ho gli occhi verdi come lei, lei bionda, io non più,
lei molto sportiva, io molto sedentaria,
lei piena di sogni, io con “qualche” sogno realizzato, lei già allora un
po’ melanconica ed io anche, che le persone che allora l’amavano, ora non ci
sono più; lei sognava di diventare una insegnante di matematica, io sono
diventata una ragioniera; lei sognava di viaggiare, io ho imparato a viaggiare
con la fantasia, rinunciando ai viaggi sognati, con qualche mal di pancia.
Un’altra
cosa ci accomuna, la timidezza, lei sempre , io a volte ho dovuto violentarmi per superarla.
Un
suo sogno io l’ho realizzato: una
persona meravigliosa al mio fianco e due figli altrettanto speciali.
Ancora
qualche cosa in comune, il piacere di vivere nella natura, incantarsi al volo
degli uccelli, cercare nella forma delle
nuvole delle rappresentazioni, vederci dei quadri, entusiasmarsi per un tramonto, per un arco
baleno, una eclisse e stare col naso all’insù per vedere le stelle cadenti la
notte di San Lorenzo, con la speranza di riuscire ad esprimere un desiderio.
Debbo
dirle “io sono quella che tu sarai e tu sei quella che sono stata, rimaniamo
buone amiche”.
Mirella
Mirella
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