martedì 4 dicembre 2012

Voci dal carcere

Un ricordo di L.
 

Vita in famiglia

Voglio raccontare degli episodi della mia infanzia  degli anni ’70.

La mia famiglia era composta da otto persone: mio papà, mia mamma e sei figli, cinque maschi e una femminuccia. Io sono il terzo figlio e ne arrivano tre dopo di me, inclusa la sorella che è la penultima.

Mi ricordo che mio papà non ci faceva mai mancare niente da mangiare però ricordo i sacrifici che facevano mandare avanti una famiglia così numerosa.

Ricordo che nel vestiario si poteva economizzare parecchio visto che eravamo cinque maschi e, come età, ci portiamo diciotto mesi uno dall’altro.

Mia madre, quando era Pasqua e Natale, comprava solo vestiti per i due più grandi e quelli dei più grandi andavano a noi più piccoli e spesso i pantaloni venivano rappezzati.

Mi è rimasto in mente che, quando ci si alzava la mattina, chi si alzava per primo era quello meglio vestito.

Pensando ad allora mi viene da ridere e penso ad oggi.

 

 

 

 

 

 

4 commenti:

  1. Ma a cosa serve il benessere di oggi? Ci sono minori difficoltà economiche (in questo periodo ci sono pure quelle) ma anche meno relazioni umane.
    Che bello avere cinque fratelli e pazienza se poi bisognava fare dei sacrifici.
    Mi sono sempre piaciute le famiglie numerose, le considero delle vere ricchezze.

    La ragazza col vestito a fiori

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  2. Avresti rinunciato anche al tuo vestito a fiori?
    Maria Luisa

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  3. Certamente! O forse quel vestito lo avrei condiviso con le mie tante sorelle :)

    La ragazza col vestito a fiori

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    1. La grande famiglia è sempre stata un mio sogno, ho sognato di avere fratelli e sorelle con cui condividere tutto in particolare il " dopo genitori"
      Mirella

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