Non
è vero ma ci credo o non ci credo ma è vero?
Si
è un dilemma: “Non è vero ma ci credo oppure non ci credo ma potrebbe essere
vero?” questo un grande dilemma che mi si poneva quando parlavo con mia
madrina, la mia carissima Laura.
Era
stata una lavorante della mia mamma quando era nella sartoria dello zio Luigi,
fratello di mia madre; aveva perso la sua molto giovane ed era molto
affezionata alla mia ma quando io nacqui aveva 14 anni e, non potendo essere la
madrina del Battesimo, si prenotò per la Cresima.
Si era sempre calata nel suo titolo di Madrina specialmente
quando mancò la mia mamma, mi fu molto vicina.
Laura
riteneva di avere doti paranormali e spesso mi raccontava episodi che mi
lasciavano molto perplessa.
Lei
credeva che i morti si manifestassero, dopo il trapasso, sempre, in qualche
modo ai loro cari, per far capire loro che erano entrati felicemente in
un’altra dimensione; sperando che mi
appassionassi mi ha raccontato...
“Una
sera dopo la morte della mia mamma, ero nel lettone con mia sorella maggiore,
avevo freddo ma pigramente non mi muovevo; mia sorella dormiva profondamente,
quando improvvisamente le coperte si sono dolcemente alzate e si sono
rincalzate intorno a noi. Al mattino sia io che mia sorella abbiamo raccontato
lo stesso fatto.
Un’altra
volta, periodo fascista, nostro fratello tardava a rientrare, eravamo tutti in
pensiero, il papà girava avanti indietro nella cucina buia e sospirava, fu in
quel momento che alzando gli occhi verso l’orologio a pendolo vidi, nel pendolo
stesso, che si era illuminato di una sua luce, l’immagine di una bicicletta il
cui fanale, zigzagando si avvicinava e io dissi a mio padre: “ Tranquillo babbo,
Giovanni sta arrivando” dopo alcuni
minuti la chiave girò nella toppa.
Anche
quando è mancata mia suocera ho aspettato un suo segno; ha tardato ad arrivare
fin quando una notte, nel buio della stanza, ho sentito una ventata ed un
raggio di luce ha illuminato il suo ritratto che tenevo sul comodino. Ecco era
lei che mi voleva tranquillizzare che aveva già trovato la sua nuova
"dimensione.”
E
così avanti con i racconti. Pensavo che volevo farli passare su di me senza che mi sfiorassero, invece……..
Una
sera che, sola in casa, stavo rassettando la cucina e pensavo ad i miei ragazzi
al mare con la nonna, improvvisamente mi sono venuti alla mente i racconti di
Laura; mi sono girata parecchie volte, guardandomi alle spalle e, nella canicola
della serata estiva, mi sentivo i brividi lungo la schiena. Decisamente erano
racconti che non mi lasciavano indifferente, ma non ne volevo sapere, e mi
dicevo, “sei troppo razionale per credere a queste cose”. Non nego che mi
aggrappavo alla mia indole matematica, ma non sempre mi bastava.
Povera
Laura, lei che mi adorava, una volta
voleva farmi passare con il potere delle sue mani il mal di testa ma dopo
un po’ mi guardò sconsolata e disse: “Non posso fare nulla. Sento che mi
respingi con il pensiero tanto che mi formicolano i piedi”.
Forse
in quel momento ho creduto che la
Matematica avesse sconfitto il Paranormale, ma non voglio
dilungarmi. Preferisco perdermi nella natura e bearmi di essa perché mi da
serenità, non mi inquieta ed è reale e tangibile e variamente colorata.
Mirella
Io mi considero una persona razionale e quindi non dovrei credere a questi "fenomeni", ma ho letto dei libri che lasciano senza parole, forse suggestionano un pò, ti fanno dubitare di alcune certezze e inizia una lotta tra la ragione e la parte più emotiva presente in noi.
RispondiEliminaCiao Mirella, un saluto a te e alla tua metà.
E' VERO MA FANNO ANCHE VENIRE I BRIVIDI A VOLTE. UN SALUTO ANCHE
RispondiEliminaA TE
Non mi ero firmata nel precedente commento, me ne scuso.
RispondiEliminaLa ragazza col vestito a fiori.