mercoledì 5 dicembre 2012

I vostri testi


Non è vero ma ci credo o non ci credo ma è vero?

Si è un dilemma: “Non è vero ma ci credo oppure non ci credo ma potrebbe essere vero?” questo un grande dilemma che mi si poneva quando parlavo con mia madrina, la mia carissima Laura.

Era stata una lavorante della mia mamma quando era nella sartoria dello zio Luigi, fratello di mia madre; aveva perso la sua molto giovane ed era molto affezionata alla mia ma quando io nacqui aveva 14 anni e, non potendo essere la madrina del Battesimo, si prenotò per la Cresima. Si era sempre calata nel suo titolo di Madrina specialmente quando mancò la mia mamma, mi fu molto vicina.

Laura riteneva di avere doti paranormali e spesso mi raccontava episodi che mi lasciavano molto perplessa.

Lei credeva che i morti si manifestassero, dopo il trapasso, sempre, in qualche modo ai loro cari, per far capire loro che erano entrati felicemente in un’altra dimensione;  sperando che mi appassionassi mi ha raccontato...

“Una sera dopo la morte della mia mamma, ero nel lettone con mia sorella maggiore, avevo freddo ma pigramente non mi muovevo; mia sorella dormiva profondamente, quando improvvisamente le coperte si sono dolcemente alzate e si sono rincalzate intorno a noi. Al mattino sia io che mia sorella abbiamo raccontato lo stesso fatto.

Un’altra volta, periodo fascista, nostro fratello tardava a rientrare, eravamo tutti in pensiero, il papà girava avanti indietro nella cucina buia e sospirava, fu in quel momento che alzando gli occhi verso l’orologio a pendolo vidi, nel pendolo stesso, che si era illuminato di una sua luce, l’immagine di una bicicletta il cui fanale, zigzagando si avvicinava e io dissi a mio padre: “ Tranquillo babbo, Giovanni sta arrivando”  dopo alcuni minuti la chiave girò nella toppa.

Anche quando è mancata mia suocera ho aspettato un suo segno; ha tardato ad arrivare fin quando una notte, nel buio della stanza, ho sentito una ventata ed un raggio di luce ha illuminato il suo ritratto che tenevo sul comodino. Ecco era lei che mi voleva tranquillizzare che aveva già trovato la sua nuova "dimensione.”

E così avanti con i racconti. Pensavo che volevo farli passare su di  me senza che mi sfiorassero, invece……..

Una sera che, sola in casa, stavo rassettando la cucina e pensavo ad i miei ragazzi al mare con la nonna, improvvisamente mi sono venuti alla mente i racconti di Laura; mi sono girata parecchie volte, guardandomi alle spalle e, nella canicola della serata estiva, mi sentivo i brividi lungo la schiena. Decisamente erano racconti che non mi lasciavano indifferente, ma non ne volevo sapere, e mi dicevo, “sei troppo razionale per credere a queste cose”. Non nego che mi aggrappavo alla mia indole matematica, ma non sempre mi bastava.

Povera Laura, lei che mi adorava, una volta  voleva farmi passare con il potere delle sue mani il mal di testa ma dopo un po’ mi guardò sconsolata e disse: “Non posso fare nulla. Sento che mi respingi con il pensiero tanto che mi formicolano i piedi”.

Forse in quel momento ho creduto che la Matematica avesse sconfitto il Paranormale, ma non voglio dilungarmi. Preferisco perdermi nella natura e bearmi di essa perché mi da serenità, non mi inquieta ed è reale e tangibile e variamente colorata.   
 
Mirella

  

 

 

3 commenti:

  1. Io mi considero una persona razionale e quindi non dovrei credere a questi "fenomeni", ma ho letto dei libri che lasciano senza parole, forse suggestionano un pò, ti fanno dubitare di alcune certezze e inizia una lotta tra la ragione e la parte più emotiva presente in noi.
    Ciao Mirella, un saluto a te e alla tua metà.

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  2. E' VERO MA FANNO ANCHE VENIRE I BRIVIDI A VOLTE. UN SALUTO ANCHE
    A TE

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  3. Non mi ero firmata nel precedente commento, me ne scuso.
    La ragazza col vestito a fiori.

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