venerdì 22 marzo 2013

“Er discorso della Corona”

Ricevo da Elisabetta

Trilussa, novembre 1910

 “Er discorso della Corona”

 Signori deputati!

Credo che su per giù sarete tutti

mezzi somari e mezzi farabbutti

come quell'antri che ce so' già stati, ma ormai ce séte e basta la

parola, la volontà der popolo è una sola!

 

Conosco bene le vijaccherie

ch'avete fatto per avé 'sto posto,

e tutte quel'idee che v'hanno imposto

le banche, le parrocchie e l'osterie ...

Ma ormai ce sete, ho detto, e bene o male rispecchiate er pensiero

nazzionale.

 

Dunque forza a la machina! Er Governo

è pronto a fa' qualunque umijazzione

purché je date la soddisfazzione

e fallo restà su, tutto l'inverno;

poi verrà chi vorrà: tanto er Paese

se ne strafotte e vive su le spese,

 

{. .. } A 'sto punto er Sovrano arzò la testa e vidde che nun c'era

più nessuno perché li deputati, uno per uno, èreno usciti in segno de

protesta.

- Benone! - disse - Vedo finarmente

un Parlamento onesto e inteliggente!

 

 

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1 commento:

  1. Senza voler fare della politica questa poesia starebbe bene pubblicata in un manifesto fuori dal nostro parlamento
    Mirella

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