Trilussa, novembre 1910
“Er discorso della Corona”
Signori deputati!
Credo che su per giù sarete tutti
mezzi somari e mezzi farabbutti
come quell'antri che ce so' già stati, ma ormai ce
séte e basta la
parola, la volontà der popolo è una sola!
Conosco bene le vijaccherie
ch'avete fatto per avé 'sto posto,
e tutte quel'idee che v'hanno imposto
le banche, le parrocchie e l'osterie ...
Ma ormai ce sete, ho detto, e bene o male
rispecchiate er pensiero
nazzionale.
Dunque forza a la machina! Er Governo
è pronto a fa' qualunque umijazzione
purché je date la soddisfazzione
e fallo restà su, tutto l'inverno;
poi verrà chi vorrà: tanto er Paese
se ne strafotte e vive su le spese,
{. .. } A 'sto punto er Sovrano arzò la testa e
vidde che nun c'era
più nessuno perché li deputati, uno per uno, èreno
usciti in segno de
protesta.
- Benone! - disse - Vedo finarmente
un Parlamento onesto e inteliggente!
>
Senza voler fare della politica questa poesia starebbe bene pubblicata in un manifesto fuori dal nostro parlamento
RispondiEliminaMirella