domenica 23 settembre 2012

Sogni sognati. Perduti e ritrovati.

Ad Anghiari ho fatto un corso sulla scrittura teatrale. Un gruppo di sei persone che hanno lavorato anche su come leggere i loro testi  davanti a un pubblico. Cosa che abbiamo fatto l'ultima sera anghiarese. 

 
                       Sogni sognati. Perduti e trovati.
                       Alla ricerca del tempo passato, del tempo presente, del tempo futuro

Gli anni della paura 1943-1944   

"Ma Pippo Pippo non lo sa/che quando passa trema tutta la città "

Pippo, un aereo fantasma.
Prima lancia i  bengala e Bologna si illumina a giorno.
Poi scende in picchiata.
Va a  caccia della gente in fuga.


Mitragliava.
Io scappavo e stringeva i denti.
Tempo infinito.
Che poi finiva.
Ma non per i denti, serrati nella gengiva.
Quei denti caddero presto.
Tutta colpa  di Pippo.
 Bombardamenti sulle citta'. La  gente  sfollava in campagna. Noi come gli altri. A Vado siamo sicuri, pensava mio padre. Vado, un tranquillo paesino di campagna, dalle parti di Marzabotto.
Abitiamo alla Ca' Nova, requisita dalle SS del maggiore Walter Reder.
 Loro  occupano mezzo casale e a noi lasciano il resto. 
Di notte alla Ca' Nova arriva il Lupo,  Mario Musolesi, comandante della   brigata  Stella Rossa.
Il Lupo vuole uova e  polli per i suoi partigiani.
La zia Elide piangeva, "Se ve li diamo i tedeschi capiranno. Dicono sempre, 'Aiutare  briganti, voi kaputt'."
Il Lupo si infurentisce con la zia.  Con la mitraglietta la spinge fuori. Nell'aia raccoglie una vanga e le dice,  "Scava. Che se domani non ci sono le uova e i polli ,  te finisci dentro questa fossa qui."
Quando il Lupo la libera,  la zia  respira a fatica. Ma riesce a dire,
 "Com'   bello il Lupo!"
Aveva tenuto  il fiato  tutto il tempo . Voleva che il suo enorme naso sembrasse piu' piccolo. Perche' il Lupo era bellissimo.

(Segue)


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