Dopo la guerra

Io e mia sorella gli tiravamo le patate
nell’acqua, per bagnarle tutte.
Emancipazione
Tubino
blu', guanti bianchi, scarpe decollté , tacco di quattro centrimeti. Sono una
signorina di buona famiglia.
Poi
arriva il rock e mi cadono le ragnatele che porto incrostate addosso.
Ho
buttato alle ortiche tubino, guanti e tutto il resto e porto gonne larghe, strette
in vita da una cinture di elastico.

I
giornali scrivono che siamo invasati. Pericolosi.

Don
Serrazanetti, il nostro parroco, tuona dal pulpito. Dice che è a rischio la purezza, la moralità di queste giovani donne.
Mia madre va subito a
confessarsi. Sua
figlia è senza peccato. Balla la musica nuova ma la sua purezza, la sua
verginità, non sono mica in pericolo.
Mia
madre si è schierata con me.
(Segue)Quattr'occhi.
Eh no, io no!
Vado in giro senza occhiali
Non vedo il bordo del marciapiede. Mi ingessano la gamba sinistra.
Mi salveranno le lenti a contatto.