Perché si scrive?
Perché si scrive? La domanda,
inevitabile, ritorna sempre, anche se si cerca di evitarla (…) Del resto le
risposte possibili sono tutte plausibili senza che nessuno davvero lo sia. Si
scrive perché si ha paura della morte? E’ possibile. O non si scrive piuttosto
perché si ha paura di vivere? Anche questo è possibile. Si scrive perché si ha
nostalgia dell’infanzia? Perché il tempo è passato tropo in fretta? Perché il
tempo sta passando troppo in fretta e vorremmo fermarlo? Si scrive per
rimpianto, perché avremmo voluto fare una certa cosa e non l’abbiamo fatta? Si
scrive per rimorso, perché non avremmo
dovuto fare quella certa cosa e invece l’abbiamo fatta? Si scrive perché si è qui ma
si vorrebbe essere là? Si scrive perché
si è andati là ma dopo tutto era
meglio se restavamo qui? Si scrive
perché sarebbe davvero bello poter essere qui dove siamo arrivati e allo stesso
tempo essere ancora là dove ci trovavamo prima? (..)
Antonio Tabucchi, ‘Di tutto
resta un poco’
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