Guido
Catalano, poeta e performer torinese, PIUTTOSTO CHE MORIRE M'AMMAZZO, Miraggi edizioni.
Preambolo dell’autore
Si può fare i poeti senza essere poeti?
Si può non fare i poeti e tuttavia esserlo?
Cosa significa essere poeta?
Qual è la differenza tra essere poeta e fare il
poeta?
Il pessimo poeta è comunque poeta in quanto
poetizza?
Chi lo dice sa di esserlo?
E soprattutto chi può dirlo?
Pur non essendo io un Ente, posso riuscire a
farmi devolvere l’otto per mille sul mio conto corrente in quanto poeta?
Basta affermare di essere poeta per esserlo o
bisogna ottenere una maggioranza relativa?
Cosa avrebbe risposto Henry Sidgwick
all’affermazione “Sandro Bondi è un poeta”?
Chi è Henry Sidgwick?
Ecco, queste rappresentano solo una piccola
percentuale delle domande che mi pongo da anni prima di andare a letto o mentre
faccio la pipì nei bagni dei bar che frequento.
Domande alle quali non so rispondere e
soprattutto non ne ho alcuna intenzione.
So tuttavia per certo che questo è il mio sesto
libro di poesie.
Raccoglie gran parte delle cose scritte
nell'ultimo anno della mia esistenza. E anche della vostra, di esistenza.
Mi sono divertito un sacco a scriverle. Spero
voi a leggerle.
Il titolo è forte. C’è la morte nel titolo.
Ma c’è anche un sacco di vita e di speranza.
Dentro e fuori dal libro, intendo.
E poi come sempre - e forse più che in passato -
dalle pagine di questa raccolta tracima una quantità d’amore che non si capisce
come sia possibile tutto questo amore per un uomo solo.
Nessun commento:
Posta un commento