martedì 28 maggio 2013

Autoritratto

Penelope ci manda il suo AUTORITRATTO (in metafore)

  • Un albero frondoso e alto, si flette col vento , perde qualche foglia, piange un po' di resina ma resta in piedi,è verde e fa ombra.

  • Un pandoro morbido, con lo zucchero a velo ma senza panna e farciture stucchevoli.

  • Un libro con le pagine sgualcite, un po' macchiate di caffè e cioccolato.

  • Un mare pulito, con le onde fresche e schiumose che si rincorrono, non troppo alte.

  • Una canzone melodica, arrabbiata e dolente.

  • Un cielo notturno blu, con uno spicchio di luna.

  • Un ritratto di Modigliani, donne dal collo lungo ed occhi scavati.

  • Un gatto che si stira, poi si stende al sole.

  • Una gonna lunga colorata che ondeggia.

  • Un braccialetto d'argento che tintinna dolcemente.

  • Un cactus con molte spine, isolato.

  • Un paguro nella sua conchiglia, in riva al mare.

  • Una pizza pomodoro mozzarella e basilico, con la pasta alta e croccante come la fanno a Napoli.

  • Un ulivo solitario in un campo del nostro sud, circondato dal suo bravo muretto a secco.

  • Una tarantella, una pizzica , un tango.

  • Una melodia improvvisata, pianoforte e fisarmonica.

  • Una petalo che galleggia sull'acqua, trasportato dalla corrente.


martedì 21 maggio 2013

Dubbi per i poeti

Guido Catalano, poeta e performer torinese, PIUTTOSTO CHE MORIRE M'AMMAZZO, Miraggi edizioni.

Preambolo dell’autore 

Si può fare i poeti senza essere poeti?
Si può non fare i poeti e tuttavia esserlo?
Cosa significa essere poeta?
Qual è la differenza tra essere poeta e fare il poeta?
Il pessimo poeta è comunque poeta in quanto poetizza?
Chi lo dice sa di esserlo?
E soprattutto chi può dirlo?
Pur non essendo io un Ente, posso riuscire a farmi devolvere l’otto per mille sul mio conto corrente in quanto poeta?
Basta affermare di essere poeta per esserlo o bisogna ottenere una maggioranza relativa?
Cosa avrebbe risposto Henry Sidgwick all’affermazione “Sandro Bondi è un poeta”?
Chi è Henry Sidgwick?

Ecco, queste rappresentano solo una piccola percentuale delle domande che mi pongo da anni prima di andare a letto o mentre faccio la pipì nei bagni dei bar che frequento.
Domande alle quali non so rispondere e soprattutto non ne ho alcuna intenzione.

So tuttavia per certo che questo è il mio sesto libro di poesie.
Raccoglie gran parte delle cose scritte nell'ultimo anno della mia esistenza. E anche della vostra, di esistenza.
Mi sono divertito un sacco a scriverle. Spero voi a leggerle.
Il titolo è forte. C’è la morte nel titolo.
Ma c’è anche un sacco di vita e di speranza.
Dentro e fuori dal libro, intendo.

E poi come sempre - e forse più che in passato - dalle pagine di questa raccolta tracima una quantità d’amore che non si capisce come sia possibile tutto questo amore per un uomo solo.